mercoledì 18 luglio 2012

Tra palco e realtà.

Eh si, sono io, quella di cui sembra esistano solo foto di danza. La bambina che ha rinunciato all’infanzia per un sogno che è tuttora più grande di lei. Si, si, tutto molto suggestivo ma di rosa vi giuro c’è solo il tutù e neanche più di tanto..vi assicuro che se noi ballerini siamo gli atleti di dio considerateci tranquillamente dei martiri…nessuno e dico nessuno mai, ha mai nemmeno tentato di capire quanta fatica ci sia dietro quando basterebbe guardare uno di noi negli occhi un mmomento per vedere nero su bianco quanta dedizione ci voglia. Sono ore di palestra nel vero senso della parola. Addominali stretching folle e autodistruttivo. Sono schiene come burro gambe doloranti e muscoli che con la roccia hanno poco a che vedere. Sono anni di diete allucinanti (rido io al pensiero di scelte alimentari drastiche) e sfide all’ultimo colpo  per entrare in accademia. Una bambina che inizia dopo qualche mese sa che non sarà mai, MAI perfetta e dopo qualche anno non si fiderà più nemmeno delle ragazzine che conosce perché unite dalla stessa passione, tanto stanno tutti li a farti le scarpe. E in frangente soldi e preferenze se non sei favorita dagli insegnanti dire che ti fai le ossa è poco, diciamo che è un modo alternativo che la vita (che ti sei scelta tu fra l’altro) adotta per insegnarti a cavartela fuori nel mondo (che invece non ti sei scelta) e ad arrangiarti. Perché la danza è forse la più individuale delle discipline in assoluto e nessun libro, nessun film riesce a rendere bene come questo mondo sia realmente. E poi niente feste, niente ricordi, niente cene di classe e pizze, niente giri in centro, niente weekend e niente estate. Arrivi a non comparire nemmeno più nelle foto di classe o di famiglia. Tutti c’erano e tu, ragazzina svitata, eri o in palestra o alternativamente a casa per uno studio matto e disperatissimo perché a danza ti sei iscritta a tutti i corsi possibili e immaginabili. E pochi complimenti, il calcio (e non è l’unico, senza nulla togliere a questo sport) è un passione quella si di quella si puo parlare sempre, mentre se tu casualmente finisci in argomento sei pesante, snervante, parli solo di quello oppure (con buona grazia di "Amici" e reality vari) ti chiedono “se a ballo sai fare la spaccata o ti pesano”.
E fino a qui sembra che io stia tentando di trovare qualcuno che mi compianga o di muovervi a qualcosa simile alla pena.
Il fatto è che è altrettanto difficile spiegare quanto tutto questo dolore sparisca ballando, quando gli occhi si riempiono di lacrime di gioia. Quando le ginocchia che si sciabolano i piedi che si deformano e il tuo corpo martoriato senza pietà durante l’allenamento ti fanno sentire l’essere più bello di questa terra. Non lo spieghi nemmeno a te stessa come ti vengano i brividi tutte le volte che varchi le porte di quel mondo magico che è il teatro. Il cuore di una ballerina esplode di gioia. Nessuno capirà mai quanto quelle scarpette che fanno sanguinare cosi crudelmente i piedi siano inconsciamente il sogno di ogni bimba che calca il parquet di quella sala che diventa sempre più casa tua, quanto un paio di quelle scarpette ti portino lontano. E sei grata ogni giorno che dio mette in terra per quel poco che hai e per quello che otterrai domani. E lo specchio ti rende umile mentre tu ti plasmi, non più vanitosa, e ogni progresso anche se grande ti farà esultare e poi ti sembrerà piccolo rispetto a quello che resta ancora da fare.
Si dice che chi si innamora ha le farfalle nello stomaco…io le sento ogni volta che ballo. La ragazzina che scrive si alza alle sei e mezza per prendere un treno che la porta a lezione durante le vacanze estive e nella canicola cittadina. E vi giuro non vede l’ora di arrivare nonostante chi ha sempre detto che non sarebbe andata da nessuna parte. Quello che faccio mi da un’energia che non trovo in niente altro al mondo. È l’aria che respiro. La danza è la sfida alla gravità e ai tuoi limiti. La danza è la presa in giro a chi dice che l’uomo non può volare. È la magia in un gesto capace di incantare migliaia di persone. È la sofferenza per amore più sincera. È forza e fragilità nell’unico corpo di chi da la vita per i suoi sogni.

"Ogni uomo dovrebbe danzare, per tutta la vita. Non essere ballerino, ma danzare.
Chi non conoscerà mai il piacere di entrare in una sala con delle sbarre di legno e degli specchi, chi smette perché non ottiene risultati, chi ha sempre bisogno di stimoli per amare o vivere, non è entrato nella profondità della vita, ed abbandonerà ogni qualvolta la vita non gli regalerà ciò che lui desidera. È la legge dell’amore: si ama perché si sente il bisogno di farlo, non per ottenere qualcosa od essere ricambiati, altrimenti si è destinati all’infelicità." Rudolf  Nureyev

2 commenti:

jerry ha detto...

Un "poco" ti capisco (per la classica è MOLTO più dura).... Dieci anni di danza sportiva" a livello agonistico... Ora insegno... Anche a mè sanguinavano i piedi...ma per "le farfalle nello stomaco" ne vale sempre la pena.... Ti abbraccio forte e ti faccio un grande in bocca al lupo perchè tutti i tuoi sogni si avverino!!!!! Bacetti JERRY

Unknown ha detto...

ti capisco..anchio ho ballato ,danza sportiva,e anche il mio compagno ha iniziato a 6 anni,gare su gare,campionati italiani...esibizioni,ecc...abbiamo smesso perchè 5 allenamenti alla settimana e ginnastica la domenica mattina ci prendevano tutto il tempo ...intanto mia figlia Sara ha iniziato danza classica a 4 anni..e noi abbiamo smesso..abbandonato tutto ...la danza costa,adesso mia figlia sono 12 anni che balla,mio figlio 3 anni tutte e due danza classica e jazz..e io sono costumista di questa scuola...e la danza ce l'abbiam nel cuore...
proprio l'altra settimana avevamo un esibizione ,alle tre su un paese,in piazza...e mia figlia in mezz'ora ha dovuto imparare un balletto e sostituire una malata...un caldo tremendo..pero' le sodisfazioni sono tante!!